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NARRARE LO SPAZIO / SPAZIALIZZARE LA NARRAZIONE: GRAN BRETAGNA, USA & CANADA TRA TEORIA NARRATIVA E GEOGRAFIA
Questa ricerca nasce dall'idea che la mappatura di un testo coincide anche con la mappatura di uno spazio che, attraverso il sistema GIS, diventa un luogo geografico. La finalità sarà quella di collegare lo studio e l'interpretazione del testo letterario attraverso l'utilizzo di tecnologie digitali.I concetti interrelati di space and place sono essenziali per prendere in considerazione le modalità secondo cui immaginiamo l’ambiente nel quale ci muoviamo, lavoriamo ed esistiamo. Infatti, il modo in cui immaginiamo gli spazi, secondo Doreen Massey, rappresenterebbe l’immagine del mondo che guida le nostre esistenze e forma le nostre identità. E’ importante indagare il modo in cui il potere si è relazionato allo spazio nel corso dei secoli, dando forma alla Weltangshauung di un certo periodo storico, di una società, di una classe, di un’ideologia. Ad esempio, in termini coloniali lo spazio diventa una risorsa economica, mentre nel linguaggio scientifico e filosofico costituisce un’entità indefinita e illimitata in cui si situano i corpi. D’altronde, anche la mappa, rappresentazione in scala di un oggetto, non si limita a coinvolgere la collocazione e le caratteristiche fisiche di un territorio, ma include anche fattori connessi alle motivazioni ed alle percezioni del cartografo, nonché le ideologie che lo guidano e quelle che caratterizzano il Paese e l’epoca nel quale vive o è vissuto. Perciò, la nozione di spazio si collega a quella di identità, di appartenenza, di subordinazione, di controllo, di esclusione ed inclusione. Da un punto di vista cronologico e geografico, è possibile individuare due principali impulsi nell’ambito delle pratiche cartografiche: l’uno si propone accuratezza scientifica, mentre l’altro comprende ciò che Edward Said ha definito “imaginative geography” (Orientalism 1993, 49-73). La ricerca è volta a proporre riflessioni sulla modalità attraverso la quale i testi creativi hanno sfidato la versione totalizzante della geografia globale, comune sia alle mappe coloniali che, più in generale, alla geografia occidentale. L’analisi critica sull’agire della cartografia e della geografia tradizionali rende possibile riconsiderare il modo in cui gli spazi vengono costruiti, sia localmente che globalmente, nell’immaginario. Il luogo può essere inteso sia da un punto di vista sociale che culturale dai soggetti che si sentono alienati, respinti, oppure dislocati. In che modo i personaggi interpretano il luogo che ricercano o da cui fuggono? Attraverso quale modalità il luogo è legato al concetto di “sentirsi a casa” oppure in una prigione soffocante? Gli ambiti d’indagine si concentreranno intorno ai seguenti nuclei tematici: le intersezioni tra memoria e luogo, la nozione di “luogo” ricostruita attraverso l’immaginazione, la fantasia, il desiderio e il mito; la questione del “ricordo” del luogo come un processo di nuova creazione, di riappropriazione del passato e del mito collettivo; l’assenza di spazio o le rappresentazioni di spazi frammentati o “non luoghi” (Augé) che richiamano un senso di separazione sociale, politica, ideologica o mitica. Si prevede di analizzare : 1) la letteratura di viaggio e di esplorazione. 2) I binomi spazio/ luogo, spazi urbani / spazi rurali in narrativa e in poesia.3) lo scrittore/scrittrice come cartografo o map-maker.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | RAO Eleonora | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.710,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | RAO Eleonora (Coordinatore Progetto) |