Al via lo scavo archeologico nel cuore della città di Poseidonia-Paestum

A lavoro anche i ricercatoriUNISA e della Scuola Interateneo di Specializzazione Or.Sa (Università di Salerno e Università degli Studi "L’Orientale" di Napoli)

A lavoro anche i ricercatoriUNISA e della Scuola Interateneo di Specializzazione Or.Sa (Università di Salerno e Università degli Studi "L’Orientale" di Napoli)

Nel cuore della città di Poseidonia-Paestum, dopo una pausa di cinque anni, sono riprese le ricerche presso l’edificio a sud-est del grande tempio, probabilmente il più antico tempio del santuario di Athena, che ha restituito negli scavi passati le bellissime terrecotte architettoniche databili al 580-560 a.C. e una serie di materiali votivi, statuette, armi, iscrizioni. Obiettivo della missione è indagare la stratigrafia più antica del santuario e comprendere meglio le cause che portarono alla distruzione del santuario alla fine del VI sec. a.C. e poi alla nuova ricostruzione del grande tempio di Atena che ne trasforma il paesaggio sacro all’alba del V secolo a.C.

Nello scorso triennio all’insula 6-8, solo parzialmente scavata negli anni ’50, la Scuola Interateneo di Specializzazione Or.Sa (Università di Salerno e Università degli Studi "L’Orientale" di Napoli aveva intrapreso un campagna di scavo finalizzata a ricostruire il palinsesto della città. Siamo a pochi passi dal foro, nel cuore della città dove costruzioni recenti si sono sovrapposte a costruzioni più antiche che possono rivelare le trasformazioni urbane di Poseidonia-Paestum. Nelle precedenti campagne è stato possibile scavare le fasi di impaludamento e di abbandono della città, eliminare la crosta calcarea formatasi nel medioevo e far emergere il crollo di un grande complesso termale eretto probabilmente durante l’età flavia (fine I sec. d.C.) e poi in uso nel corso dell’età imperiale prima di essere abbandonato riutilizzato con diversa funzione. Nel corso del IV sec. d.C. l’edificio è crollato, forse a causa di un terremoto.

Gli interventi dell’ultimo triennio hanno permesso di riconoscere l’ingresso con lo spogliatoio e i vani caldi e freddi e una grande vasca per la raccolta e la distribuzione dell’acqua. Le terme si impiantano su edifici più antiche, probabilmente case. Lo scavo cercherà di conoscere meglio il complesso termale e allo stesso tempo proverà adi indagare le fasi più antiche.

A lavorare in concessione con il Ministero della Cultura e i Parchi Archeologici di Paestum e Velia è l’Università di Salerno e la Scuola Interateneo di Specializzazione Or.Sa (Università di Salerno e Università degli Studi L’Orientale di Napoli).

Pubblicato il 30 Agosto 2024