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RENAISSANCE RE-LOADED. LA MEMORIA CULTURALE DEL RINASCIMENTO ITALIANO, LA CRISI E IL FUTURO DELL'IDENTITÀ EUROPEA
Perché l'arte italiana del Rinascimento è stata al centro del discorso sull'arte degli ultimi due secoli in Europa? E perché oggi, quando gli studi accademici (anche europei!) sembrano averne ridimensionato la portata storica, geografica e gli stessi caratteri,a favore di una prospettiva metodologica 'globale', essa non è mai stata così popolare e presente? La ricerca intende ricostruire la complessa stratificazione di ricezione, appropriazione e decontestualizzazione attraverso cui l'arte italiana del Rinascimento ha consolidato il suo potere 'immaginifico'; nei secoli XIX e XX, ha contribuito ad istruire l'immagine-problematica-che l'Europa ha di sé stessa,e oggi, forse,suggerisce nuove strategie per il futuro. Tra XIX e XX secolo,in Europa la competizione tra le nazioni si è giocata sul piano geopolitico e su quello della produzione simbolica, affidata alla definizione di specifici caratteri artistici nazionali: in questo contesto, il discorso sull'arte del Rinascimento italiano ha avuto una dimensione politica, sociale e culturale rilevante. Mentre ai metodi e alle pratiche della storia dell'arte è affidata la definizione di mappe del tempo e dello spazio della nazione (Da Costa Kaufmann) poiché l'arte antica è l'oggetto del più rilevante investimento identitario (Thiesse,Recht), il Rinascimento italiano diventa il canone intorno a cui si struttura l'asse nord-sud della cultura europea (es.Italia e Francia 'nazioni sorelle'), e si costruisce lo scarto dell'identità e dell'alterità, del genio nazionale e delle influenze esogene(Trotta). Londra-e il discorso sull'arte inglese degli ultimi due secoli-è il punto di vista scelto per condurre la ricerca:se gli studi sulla storia della definizione dei caratteri del Rinascimento italiano hanno privilegiato gli intrecci italo-franco-tedeschi (Passini, Recht), è la critica d'arte inglese che ne costruisce il mito (Bullen), lo misura sulla cultura figurativa contemporanea,ne ricava apertamente i termini del dibattito sulla modernità e il modernismo, tra nazionalismo e cosmopolitismo, elitarismo e democrazia, insularità e europeismo (Fry, Bell,Clark), istruisce le strategie più originali di relazione critica con l'eredità di oggetti che il Rinascimento ha tramandato al presente, suggerisce nuove vie per il futuro."Our collections are full of objects that help to tell the story of Britain's chequered history of European engagement",ha scritto Alistair Brown alla vigilia del voto sulla Brexit, acceso-non solo nel mondo dell'arte- dallo scontro tra i sostenitori dell'"our common European heritage"(remain) e "reassert British cultural values"(leave), E, se la Tate Britain-il museo nato all'apogeo dell'Impero (1897) per esplorare e definire l'identità britannica - quest'anno finalmente ha inaugurato l'esposizione Artists and Empire, per fare i conti con il passato, il V&A ha aperto l'audace "Botticelli Reimagined, mettendo in mostra-con grande successo di pubblico- le tensioni che hanno istruito negli ultimi due secoli (e che ancora istruiscono) le profonde trasformazioni della nostra relazione con il Rinascimento,quanto la difficoltà degli studiosi del XXI secolo di confrontarsi con esse (Elkins, Findlen). In mostra Botticelli nel cinema, nella moda e nell'arte contemporanea,ma soprattutto la scoperta in primo luogo inglese della qualità della sua pittura nel XIX secolo(Ruskin,Pater e i preraffaelliti).Mancavano Venere e Marte,ogni giorno esposto alla National Gallery, e la Nascita di Venere, un 'fenomeno'attivato-a Londra-dalla mostra del 1930. La critica d'arte inglese,dal XIX sec ad oggi, ha inventato il Rinascimento,e lo ha iscritto "in our common European heritage", e oggi invita a partecipare, in maniera originale, ad un processo di riappropriazione in vista del futuro. Brexit a parte.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | TROTTA Antonella | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.450,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Proroga | 20 giugno 2019 | |
Gruppo di Ricerca | TROTTA Antonella (Coordinatore Progetto) |