Scavi Archeologici

Attività dipartimentali Scavi Archeologici


Abitato delle fasi etrusca, sannitica, romana; abitato e necropoli di età medievale .

Le indagini di scavo interessano l’area del foro della città romana, già individuato all’inizio del ‘900 e oggetto delle ricerche condotte dall’Università di Salerno dal 1999 al 2007, che hanno portato alla luce l’angolo nord-est della piazza definita da una strada in basoli calcarei, bordata da due porticus. Sul versante settentrionale della piazza si affacciano un’aula rettangolare, identificabile come basilica, e un tempio, probabilmente il capitolium, che è stato interessato dagli ultimi interventi di scavo.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo10 Dicembre 2018 - 19 Dicembre 2018

Complesso archeologico con fasi dal I-II d. C. all’età paleocristiana, medievale e moderna 

La chiesa di S. Pietro a Corte viene fondata in età longobarda, nell’VIII secolo d.C., ad opera del principe Arechi II, che trasferisce la capitale della Longobardia minore da Benevento a Salerno. L’area di sedime della struttura religiosa era stata occupata in età romana da un edificio termale, riutilizzato poi nei primi secoli dell’età cristiana come luogo di culto e sepolcreto. La chiesa sorge nella zona detta già in età romana ad Curtim, con la funzione di cappella privata del principe ed è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. 

I pilastri di fondazione della Cappella Palatina poggiano sul frigidarium delle terme romane, risalenti all’età flavia-traianeaIII secolo d.C., l’antico edificio aveva un’altezza di circa 13 metri ed era coperto da volte a botte e volte a crociera. L’ambiente era illuminato originariamente da grandi finestroni. Nei primi secoli dell’età cristiana, poi, l’edificio viene riutilizzato come aula religiosa, come testimoniano epigrafi databili dal V all’VIII secolo d.C.. Sotto il regno di Arechi viene realizzata la demolizione delle volte e la divisione dell’edificio termale in due sale separate da un setto murario. Al di sopra di esso si costruisce il solaio della Cappella palatina.

La chiesa presenta quindi quattro stratificazioni principali: l’edificio termale romano; l’ecclesia paleocristiana; la cappella di palazzo longobarda e infine il palazzo pubblico medievale. L’edificio, infatti, è stato sede delle riunioni del Parlamento nel corso del XIII secolo, ed in esso si teneva la cerimonia solenne del conferimento delle lauree della Scuola Medica Salernitana.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Premihttp://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=Monumenti&provincia=Salerno&comune=&src=san%20pietro%20a%20corte&ID=9
Periodo di scavo1 Ottobre 2018 - 30 Ottobre 2018

Abitato delle fasi etruscha, sannitica e romana (VI sec. a.C. – II sec. a.C. 

Le indagini hanno interessato un settore del Parco Archeologico di Pontecagnano, nell’ambito del quale risulta fruibile parte di un isolato di età romana, che si sovrappone alle evidenze di abitato di età etrusco-sannitica, messe in luce in una porzione limitata dello scavo.

Le indagini dell’Università degli Studi di Salerno si propongono di definire l’estensione verso nord-est dell’abitato romano e di indagare in maniera più estesa la fase etrusco-sannitica, verificando lo sviluppo in quest’area dell’impianto stradale. Particolarmente significativa è l’individuazione di un asse stradale caratterizzato da una successione di massicciate che dal II sec. a.C. rimontano almeno al IV sec. a.C. Ai lati della strada si sviluppano edifici della fase sannitica, che sono dismessi nel corso del III sec. a.C., quando il tracciato sembra sopravvivere in forma meno curata, inserito ormai in un contesto non più urbanizzato.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Sito Webhttps://www.facebook.com/picentiaarchproject/?modal=admin_todo_tour
Periodo di scavo4 Settembre 2018 - 28 Settembre 2019

Lo scavo aperto nel 2018 è consistito in due saggi a sud del tempio con il fine di rintracciare le vecchie trincee di scavo effettuate nel secolo scorso e ricostruire la storia del santuario, in particolare quelle più antiche (VI sec. a.C.).

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
PremiLe attività di scavo sono riconosciute e finanziate con un contributo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Sito Webhttps://www.festos.eu/
Periodo di scavo1 Settembre 2018 - 30 Settembre 2018

Area di Culto (q.796) databile prima metà del IV-inizi III secolo a.C, obliterata da un impianto produttivo tardoromano della metà del V secolo d.C.  

A Castelluccio q. 796  nel 2018 si è indagato in profondità un transetto interno alla struttura ellittica rinvenuta nel 2017, allo scopo di isolare i disturbi della stratigrafia e definire la successione cronologica delle strutture. Si è messo in luce un elemento stratigrafico di grande interesse, costituito da un ampio crollo di elevato in terra o mattoni crudi degli inizi del III secolo a.C., compattato dal calore di una fornace tardoromana che ha usato il crollo come isolante termico. L’impianto del V secolo d.C. produceva laterizi di copertura, lucerne e vasellame da cucina. La stratigrafia più antica, relativa sicuramente a un luogo di culto, è stata però pesantemente disturbata dalle attività più recenti, cosicché il quadro delle fasi edilizie sarà chiarito con sondaggi mirati nel 2019

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo31 Luglio 2018 - 12 Settembre 2018

Scavo dell’interno della chiesa altomedievale di Sant’Ambrogio alla Rienna – Comune di Montecorvino Rovella (SA), loc. Occiano.

 

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo31 Luglio 2018 - 30 Settembre 2018

Scavo dell’interno della chiesa altomedievale di Sant’Ambrogio alla Rienna – Comune di Montecorvino Rovella (SA), loc. Occiano.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo16 Luglio 2018 - 17 Settembre 2018

Resti di infrastrutture e complesso artigianale presso l’insediamento di Nuceriola, lungo la via Appia antica (IV-III sec. a.C. – metà I sec. d.C.) 

Le attività 2018 hanno affinato le conoscenze sull’impianto produttivo intercettato nelle precedenti campagne. A est del complesso, si dispone un ampio spazio destinato ad attività all’aperto e una canaletta per il convoglio delle acque, collegata alle fasi produttive, si addossa al muro dell’edificio. La struttura viene obliterata intenzionalmente con la dismissione dell’impianto artigianale da un cospicuo scarico di materiali e, ipoteticamente in questa stessa fase, una calcara le si addossa. Sono emerse, inoltre, evidenze precedenti al complesso artigianale: una trincea, ampia 1,10m e lunga almeno 13m, è caratterizzata da lobi disposti su un unico lato in maniera simmetrica, all’interno dei quali sono stati rinvenuti grandi blocchi di tufo giallo, resti di una struttura smantellata per far spazio all’area artigianale. All’estremità ovest dell’impianto, invece, sono emersi livelli di calpestio e strutture in associazione con materiale di IV-III sec. a.C. Le articolate relazioni del complesso artigianale con l’insediamento di Nuceriola, riconosciuto immediatamente a nord, sono suggerite dal dal survey geofisico, di superficie e il telerilevamento. L’impianto produttivo, che ha raggiunto l’estensione di 300mq, risulta parte della più ampia organizzazione degli spazi. Si rilevano, infatti, numerose anomalie lineari, tra loro parallele e perpendicolari, riconducibili a muri, strutture o simili evidenze. Tali tracce sono concordi per orientamento alle strutture scavate e sembrano delimitare spazi geometrici regolari che ipoteticamente rispondono a una strutturazione per isolati disposti lungo una traccia da umidità leggibile su foto aerea. L’anomalia, ampia 6-7m e lunga almeno 115m, corrisponderebbe a una strada che attraversa l’insediamento in senso nord-sud. Condivide l’orientamento con gli isolati e con il complesso artigianale che ne viene delimitato sul lato occidentale. Dopo averlo superato, verso sud, l’anomalia sembra curvare in direzione sud-est, riagganciandosi alla strada scavata. Tale variazione potrebbe indicare il punto di uscita dall’insediamento, ponendo quindi l’area artigianale in una posizione periferica.

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Periodo di scavo2 Luglio 2018 - 3 Agosto 2018

Abitato lucano (IV sec. a.C. – II sec. a.C.) .

Le indagini hanno interessato un settore del Parco Archeologico di Caselle in Pittari, nell’ambito del quale risulta fruibile una porzione dell’abitato in cui ricadono cinque edifici, di cui tre di ampie dimensioni, e una rete stradale costituita al momento da una grande arteria che corre in direzione nord/sud, a cui si collegano assi stradali di dimensioni minori in senso est/ovest.

Le indagini dell’Università degli Studi di Salerno si propongono di ampliare le conoscenze dell’abitato lucano e comprenderne l’organizzazione spaziale. Pertanto sono stati indagati due degli Edifici in parte già in luce, la Casa con il cortile basolato e la Casa in tecnica a scacchiera con lo scopo di mettere in luce la parte ancora interrata e accrescere la conoscenza delle planimetrie e recuperare informazioni puntuali sulle sequenze stratigrafiche.

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Periodo di scavo2 Luglio 2018 - 27 Luglio 2018

Le attività sono state limitate allo studio dei materiali e allo studio delle strutture murarie per la pubblicazione.

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StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Soggetto Ministero Greco della Cultura
PremiLe attività  di scavo sono riconosciute e finanziate con un contributo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Sito Webhttps://www.festos.eu/
Periodo di scavo1 Luglio 2018 - 31 Agosto 2018