Attività dipartimentali | Scavi Archeologici
Attività dipartimentali Scavi Archeologici
Avella , scavo nell’area dell’Anfiteatro (Resp. Prof. Eliana Mugione)
Nel 2019 il Dipartimento di Beni culturali aveva ottenuto una concessione annuale per svolgere ricerche nell’area dell’Anfiteatro. Dopo due anni di fermo a causa del Covid nel 2022 le ricerche sono riprese con una convenzione triennale che ha previsto prospezioni georadar nell’area a nordest dell’anfiteatro con lo scopo di andare ad indagare l’assetto urbano della città e le sue diverse fasi.
L’ultima campagna di scavo si è svolta dal 4 Settembre al 22 Settembre 2023 nella stessa area a nord-est dell’anfiteatro che aveva interessato l’indagine del 2022, individuata a seguito di prospezioni elettromagnetiche che avevano rilevato la presenza di strutture murarie in relazione al limite della città stessa-
Lo scavo, che ha ampliato l’area di intervento già indagata con una trincea di 8x20, condotto con il contributo di docenti, dottorandi, specialisti, specializzandi e studenti di laurea magistrale ha consentito di apportare nuovi dati riferibili alla cinta muraria all’interno del fossato, ed alla strada ad essa connessa. Inoltre è stato possibile chiarire le fasi delle strutture pertinenti ad ambienti produttivi, già messi in luce nella campagna precedente, collocati ai margini della città, di cui si riconoscono una serie di pavimentazioni in cocciopesto pertinenti a fasi diverse, poi dismesse in seguito alla costruzione dell’anfiteatro.
Saggi di approfondimento in questo settore hanno consentito di riportare alla luce in più zone strutture murarie in grossi blocchi di tufo riferibili ad un livello più antico, probabilmente preromano, che sembrerebbe anche in questo caso costituire il limite della città, con annesse canalizzazioni, su cui si sono poi impiantati i livelli successivi. Lo scavo di quest’anno ha consentito di chiarire i livelli pertinenti alle canalizzazioni per il deflusso delle acque utilizzati anche nella fase di età augustea in relazione alle attività produttive di stampo agricolo
Il saggio è stato ricoperto con tessuto non tessuto, argilla espansa e terra, su richiesta della Soprintendenza per tenere in sicurezza l’area dell’Anfiteatro, fruibile tutti i giorni su richiesta.
Decreto MIC 349 del 05/04/2022
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Soggetto | Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Province di Salerno e Avellino | |
Direttore Scientifico | Eliana Mugione | |
Responsabile/Coordinatore dell'attività | Eliana Mugione | |
Partner | Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino | |
Periodo di scavo | 2 Settembre 2024 - 20 Settembre 2023 |
Abellinum. Piano per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dell’antico centro irpino (Resp. Prof. Alfonso Santoriello)
Le attività del 2024 si sono svolte nel mese di luglio e di settembre e hanno previsto la realizzazione di indagini stratigrafiche a poche decine di metri dall’area interessata dalle campagne precedenti. A seguito dell’analisi dei dati raccolti attraverso le prospezioni geofisiche, si è stabilito di indagare la porzione NE del pianoro che si colloca a est della domus di Vipsanius Primigenius, tra l’edificio e le mura di fortificazione. L’obiettivo è quello di acquisire informazioni utili alla comprensione della strutturazione degli isolati dell’abitato e di approfondire l’articolazione di un edifico solo parzialmente indagato alla fine del secolo scorso.
Le operazioni di scavo hanno interessato un saggio di circa 5 x 35 m, mettendo in luce 5 ambienti e un’ampia area aperta. I vani, allineati in senso E-O, sono chiusi sul lato nord, lasciando ipotizzare che l’area indagata corrisponda con il settore terminale dell’edificio. All’interno, sono stati riconosciuti piani pavimentali in cocciopesto e resti di intonaco alle pareti, che sono conservate per poche decine di centimetri in elevato. Le strutture, realizzate con varie tecniche costruttive, sembrano ricondurre, per l’organizzazione planimetrica osservabile finora, a un’altra domus o a un’unità abitativa. Di essa si sono messe in luce le fasi di occupazione di età imperiale, osservando come questa parte dell’edificio sia già disabitata nella seconda metà del V sec. d.C. Sul lato orientale, un’ampia area aperta è delimitata da un muro e, oltre, da piani di calpestio in battuto, probabilmente relativi a uno spazio di passaggio che borda l’isolato.
Tra le attività di comunicazione e public engagement si segnala l’adesione all’iniziativa promossa dalla Delegazione autonoma della provincia di Avellino della Società per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC) “Alla scoperta di Abellinum. Una giornata di archeologia pubblica nell’Area Archeologica dell’Antica Abellinum”: l’iniziativa si è svolta il 19 settembre 2024 con una presentazione del progetto di ricerca “Abellinum. Piano per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dell’antico centro irpino” e con una visita all’area archeologica e una presentazione dei recenti scavi.
L’apertura del cantiere al pubblico è anche avvenuta in occasione dell’evento inaugurale della manifestazione “Abellinum Events 2024. Music & wine”, nella serata del 19 luglio 2024.
Interventi regolati da Convenzione tra il DiSPaC/UNISA, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino, la Direzione Regionale Musei Campania e il Comune di Atripalda.
MIC_DG-ABAP_SERV II 01/06/2022. 0020738- P [34.61.07/1.27.1/2019 - DG ABAP|31/05/2022| DECRETO 696]
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Soggetto | Ministero della Cultura | |
Direttore Scientifico | Alfonso Santoriello | |
Responsabile/Coordinatore dell'attività | Alfonso Santoriello | |
Partner | Convenzione con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino, la Direzione Regionale Musei della Campania e il Comune di Atripalda; il centro ICT per i Beni Culturali, Università di Salerno; DICiv, Università degli Studi di Salerno; DIFARMA, Università degli Studi di Salerno; GeoGisLab dell’Università del Molise; Dipartimento di Scienze e Tecnologie (Università del Sannio); VisivaLab srl(Barcellona, Spagna); SPUN srl (Pagani, SA) | |
Periodo di scavo | 1 Luglio 2024 - 20 Settembre 2024 |
Caselle in Pittari Archaeological Project (Responsabile Prof. Antonia Serritella)
Le attività di ricerca condotte dall’Università degli Studi di Salerno nell’insediamento lucano posto
a pochi chilometri dal moderno paese di Caselle in Pittari hanno l’obiettivo di puntualizzare le fasi
di vita dell’abitato e la funzione degli edifici, ma soprattutto di comprendere la fisionomia della
comunità antica, la cui complessità è resa evidente dall’uso diffuso della scrittura. In particolare, le
indagini interessano la porzione dell’abitato, ricadente nel Parco Archeologico di Proprietà dello
Stato, in cui sono al momento fruibili quattro edifici di ampie dimensioni e un complesso sacro,
organizzati all’interno di uno spazio scandito da una rete stradale di cui fa parte una grande arteria
(plateia) che corre in direzione nord/sud a cui si collegano assi stradali (stenopoi) di dimensioni
minori, in senso est/ovest.
Nell’ultima campagna di scavo ci si è concentrati sul complesso sacro organizzato su due terrazze,
su cui si sviluppano diversi edifici. In tale area sono venute alla luce una serie di importanti
documenti, alcuni dei quali epigrafici, che consentono di definire divinità venerate e le pratiche
cultuali a esse connesse.
Data autorizzazione Concessione o incarico: Ministero della Cultura rep. N. 673 del 30.05.2022
Contributi di Ateneo e da parte del Parco del Cilento e del Vallo di Diano
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Soggetto | Ministero della Cultura | |
Responsabile/Coordinatore dell'attività | Antonia Seritella, Michele Scafuro (responsabile dello studio dei reperti mobili) | |
Partner | CNR-IMAA di Tito Scalo (PZ)DISTAR Università di Napoli “Federico II” | |
Periodo di scavo | 1 Luglio 2024 - 30 Luglio 2024 |
L’edificio di età imperiale presso le residenze universitarie di Fisciano (Resp. scientifico Prof. Luca Cerchiai)
Nel 2024 sono proseguite le indagini all’interno del Campus di Fisciano, nell’area delle Residenze Universitarie. L’intervento si pone l’obiettivo di approfondire le conoscenze sull’estensione e sull’articolazione interna del complesso rurale intercettato nel 2003 durante attività di archeologia preventiva per la costruzione degli edifici. L’area è interessata da campagne annuali di ricerche e scavi a partire del 2021, svolte, con Concessione Ministeriale, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino.
Nel 2024 le attività hanno previsto lo scavo all’interno di un’area di circa 100 mq in cui erano parzialmente emerse le strutture che costituiscono il complesso rurale. A Ovest del lungo muro N/S che attraversa il saggio, è stato approfondito lo scavo in due ambienti dell’edificio e negli spazi esterni adiacenti a Ovest e a Sud. L’assenza di strutture in queste porzioni del saggio sembra confermare l’ipotesi di un’area all’aperto.
Le indagini hanno restituito la prosecuzione di alcuni setti murari, la chiusura su alcuni lati degli ambienti, aperture e varchi di passaggio tra di loro. I vani (ambiente 1, a nord, di forma rettangolare, pari a 5,8 x 2,3 m; ambiente 2, più ampio, di 5,8 x 4,9 m circa, a sud del precedente) sono definiti da murature realizzate nella medesima tecnica costruttiva, con ciottoli, esigui frammenti di laterizi e pezzame calcareo appena sbozzato legati da malta poco tenace. Tagli e fosse hanno profondamente intaccato il muro di tramezzo tra i due ambienti, che non sembrano tra loro comunicanti. In alcuni punti, lungo le strutture e agli angoli degli ambienti, sembrano emergere accumuli di materiale edilizio misto a terra, forse frutto del disfacimento e del successivo dilavamento dei componenti delle murature.
I reperti ceramici, in fase di studio, danno ancora cronologie molto ampie che al momento confermano il lungo periodo di uso dell’area, compreso tra il II secolo a.C. e il periodo tardo imperiale.
La ricerca è inserita nel programma di attività didattiche e formative del DiSPaC rivolte agli studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze dei Beni Archeologici. Le operazioni di scavo e di documentazione sono state precedute e accompagnate da lezioni sulle metodologie di scavo, riguardanti in particolare la successione stratigrafica, il rilievo, la redazione dell’apparato schedografico e la pulitura, lo studio e la schedatura dei reperti. Gli studenti, afferenti ai tre anni del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali, sono stati suddivisi per turni di 2 o 4 settimane e hanno avuto modo di approcciarsi alla disciplina e sperimentare metodologie e tecniche dello scavo archeologico.
Soggetto con cui si è in convenzione o che autorizza lo scavo
Adisurc (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania), che gestisce l’area dello scavo
Data Delibera di Dipartimento (richiesta di autorizzazione scavo o altra attività su sito archeologico)
Trasmissione di richiesta firmata dal Direttore del DiSPaC e protocollata (Prot n. 129746 del 20/05/2022)
Data autorizzazione Concessione o incarico
DG-ABAP|18/08/2022|DECRETO 1041 |18/08/2022|0030544| [34.61.07/1/2019]
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Soggetto | Ministero della Cultura | |
Direttore Scientifico | Luca Cerchiai | |
Responsabile/Coordinatore dell'attività | Luca Cerchiai | |
Periodo di scavo | 6 Maggio 2024 - 7 Giugno 2024 |