Scavi Archeologici

Attività dipartimentali Scavi Archeologici


Complesso artigianale presso l’insediamento di Nuceriola, lungo la via Appia antica (metà I sec. a.C. – metà I sec. d.C.) .

La campagna di indagini del 2017 ha permesso di ampliare ulteriormente le informazioni sul complesso artigianale localizzato sul pianoro di Masseria Grasso, al margine dell’insediamento di Nuceriola. Si è approfondita la comprensione della struttura sia nella sua articolazione interna, spaziale e funzionale, sia nel suo rapporto topografico con il contesto. Le operazioni di scavo hanno riguardato due fornaci e una serie di ambienti contigui, destinati alle attività di lavorazione. La fornace 1 mostra una camera di combustione con resti di pilastrini in concotto per sorreggere il piano di cottura. Lo scarico di materiali depositato lungo il corridoio di imbocco conferma un’ultima fase di utilizzo destinata alla produzione di ceramica a pareti sottili tra l’età augusteo-tiberiana e la metà del I secolo d. C. La fornace 2 è costituita da una camera di combustione leggermente più piccola, con imboccatura trapezoidale, completamente riempita da resti della volta di copertura, alloggiata al di sopra delle pareti perimetrali. Attorno alle fornaci si dispongono gli ambienti, destinati verosimilmente alle attività di lavorazione e produzione. La planimetria dell’edificio, anche se non ancora del tutto messa in luce, traspare dalle indagini geofisiche che ne confermano un’articolazione molto ampia e strutturata.

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StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
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Periodo di scavo12 Luglio 2017 - 28 Luglio 2017

Area di Culto (q.796) e struttura difensiva (q. 701): rispettivamente databili prima metà del IV-inizi III secolo a.C.; seconda metà del IV.-inizi III secolo a.C. (Responsabile Prof. Elio De Magistris).Descrizione Lo scavo del 2017 a Castelluccio q. 796 ha posto in luce una struttura ellittica con superficie di circa 180 mq. e un massiccio muro perimetrale in tecnica poligonale regolare di arenaria, del quale si è evidenziata la superficie di distruzione su metà del perimetro. Sono stati esposti i crolli delle murature rettilinee interne all’ellisse, isolando le superfici sconvolte in età moderna. I materiali recuperati documentano una frequentazione dell’età del Ferro e una più consistente di età tardoromana (metà del V secolo a.C.). A Castelluccio q. 701 si è liberato il terreno dal bosco ceduo, riportando in luce il perimetro quadrangolare di una struttura difensiva in opera quadrata, largamente spoliata dei blocchi; ivi si recuperano interessanti elementi epigrafici della fine del IV secolo a.C.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo3 Luglio 2017 - 26 Settembre 2017

Abitato lucano (IV sec. a.C. – II sec. a.C.) 

Le indagini hanno interessato un settore del Parco Archeologico di Caselle in Pittari, nell’ambito del quale risulta fruibile una porzione dell’abitato in cui ricadono cinque edifici, di cui tre di ampie dimensioni, e una rete stradale costituita al momento da una grande arteria che corre in direzione nord/sud, a cui si collegano assi stradali di dimensioni minori in senso est/ovest.

Le indagini dell’Università degli Studi di Salerno si propongono di puntualizzare la cronologia della grande arteria stradale che corre in direzione nord/sud ed è  caratterizzato da una successione di massicciate che dal al IV sec. a.C. giungono fino alla fine del III inizi del II sec. a.C. quando la strada venne ridotta con l’inserimento di un grande muro di cui va compresa la funzione.

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Periodo di scavo3 Luglio 2017 - 28 Luglio 2017

Le attività sono state limitate allo studio dei materiali e allo studio delle strutture murarie per la pubblicazione.

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StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMinistero Greco della Cultura
PremiLe attività  di scavo sono riconosciute e finanziate con un contributo dal Ministero degli Affari Esteri
Sito Webhttps://www.festos.eu/
Periodo di scavo1 Luglio 2017 - 31 Agosto 2017

Complesso archeologico con fasi dal I-II d. C. all’età paleocristiana, medievale e moderna 

La chiesa di S. Pietro a Corte viene fondata in età longobarda, nell’VIII secolo d.C., ad opera del principe Arechi II, che trasferisce la capitale della Longobardia minore da Benevento a Salerno. L’area di sedime della struttura religiosa era stata occupata in età romana da un edificio termale, riutilizzato poi nei primi secoli dell’età cristiana come luogo di culto e sepolcreto. La chiesa sorge nella zona detta già in età romana ad Curtim, con la funzione di cappella privata del principe ed è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. 

I pilastri di fondazione della Cappella Palatina poggiano sul frigidarium delle terme romane, risalenti all’età flavia-traianeaIII secolo d.C., l’antico edificio aveva un’altezza di circa 13 metri ed era coperto da volte a botte e volte a crociera. L’ambiente era illuminato originariamente da grandi finestroni. Nei primi secoli dell’età cristiana, poi, l’edificio viene riutilizzato come aula religiosa, come testimoniano epigrafi databili dal V all’VIII secolo d.C.. Sotto il regno di Arechi viene realizzata la demolizione delle volte e la divisione dell’edificio termale in due sale separate da un setto murario. Al di sopra di esso si costruisce il solaio della Cappella palatina.

La chiesa presenta quindi quattro stratificazioni principali: l’edificio termale romano; l’ecclesia paleocristiana; la cappella di palazzo longobarda e infine il palazzo pubblico medievale. L’edificio, infatti, è stato sede delle riunioni del Parlamento nel corso del XIII secolo, ed in esso si teneva la cerimonia solenne del conferimento delle lauree della Scuola Medica Salernitana.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Sito Webhttp://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=Monumenti&provincia=Salerno&comune=&src=san%20pietro%20a%20corte&ID=9
Periodo di scavo1 Luglio 2017 - 30 Ottobre 2017

Abitato delle fasi etrusca, sannitica, romana; abitato e necropoli di età medievale 

Le indagini di scavo interessano l’area del foro della città romana, già individuato all’inizio del ‘900 e oggetto delle ricerche condotte dall’Università di Salerno dal 1999 al 2007, che hanno portato alla luce l’angolo nord-est della piazza definita da una strada in basoli calcarei, bordata da due porticus. Sul versante settentrionale della piazza si affacciano un’aula rettangolare, identificabile come basilica, e un tempio, probabilmente il capitolium, che è stato interessato dagli ultimi interventi di scavo.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMIBAC
Periodo di scavo26 Giugno 2017 - 14 Luglio 2017