Scavi Archeologici

Attività dipartimentali Scavi Archeologici


Le indagini si sono concentrate all’interno della Casa con Officina metallurgica, individuata nel versante occidentale del Pianoro già nel 2019 e perfettamente integrata nell'organizzazione dell'insediamento. La scoperta è particolarmente importante non solo perché documenta un'attività artigianale svolta in loco, ma anche in considerazione dei circa 4 chilogrammi di scorie spugnose di ferro che pongono il problema dell'approvvigionamento delle materie prime. Sono proseguite le indagini geofisiche al fine di realizzare una mappatura completa del sito.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMinistero della Cultura
Direttore ScientificoAntonia Serritella
Responsabile/Coordinatore dell'attivitàAntonia Serritella
PartnerConvenzione con il Laboratorio Geofisico dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA) del CNR (Area di Ricerca di Tito Scalo (PZ); Convenzione con il Comune di Caselle in Pittari; Convenzione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle risorse dell’Università di Napoli “Federico II”
Sito Webhttps://www.facebook.com/CaselleinPittariArcheologia/
Periodo di scavo7 Luglio 2021 - 27 Luglio 2021

Scavo dell’interno della chiesa altomedievale e del suo avancorpo a destinazione funeraria.

Soggetto con cui si è in convenzione o che autorizza lo scavo

 Parrocchia dei Santi Pietro e Nicola e Santa Maria Assunta di Montecorvino Rovella (Arcidiocesi  di Salerno, Campagna, Acerno)

Concessione Prot. DDG-ABAP – N. 0019095-P dell’11/05/2019, con proroga annuale a seguito di pandemia da COVID-19)

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMinistero della Cultura
Direttore ScientificoChiara M. Lambert
Responsabile/Coordinatore dell'attivitàChiara M. Lambert
PartnerUniversità di Birmingham (UK), nell’ambito del Progetto ‘At the Crossroads of Empires: la chiesa altomedievale di Sant’Ambrogio in Montecorvino Rovella – Salerno – ItalyAltri collaboratoriDott. Luca Borsa – Archeologo libero professionista (Specializzatosi presso l’UniSA)- (Napoli)Geom. Alfredo D’Arminio – libero professionista (Montecorvino Rovella)Arch. Giovanni Ercolino – libero professionista (Positano – Napoli – Roma)Prof. Carmine Lubritto – Fisico – Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ - CasertaDott. Felice Perciante – Archeologo libero professionista (Specializzatosi presso l’UniSA)- (Lagonegro – PZ)Dott.ssa Marielva Torino, Medico Paleopatologo – Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli Fonti di finanziamento contributi di AteneoFondi FARB a titolarità Chiara M. Lambert:FARB 2019/2022 – LA CHIESA ALTOMEDIEVALE DI SANT'AMBROGIO A MONTECORVINO ROVELLA (SA): ARCHEOLOGIA DI UN CONTESTO AL CROCEVIA DI IMPERI. FARB 2020/2023 - LA CHIESA ALTOMEDIEVALE DI SANT'AMBROGIO A MONTECORVINO ROVELLA (SA): ARCHEOLOGIA DI UN CONTESTO AL CROCEVIA DI IMPERI. FARB 2022/2025 - MATERIALI, TECNICHE COSTRUTTIVE E PRASSI DI CANTIERE IN EDIFICI DI CULTO ALTOMEDIEVALI: LA CHIESA DI S. AMBROGIO A MONTECORVINO ROVELLA (SA).
Periodo di scavo5 Luglio 2021 - 9 Ottobre 2021

Le attività dell’anno 2020 si sono svolte a partire da maggio con interventi mirati. L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha costretto il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale ad annullare i Laboratori di Archeologia, stratigrafia e rilievo archeologico programmati per i mesi di marzo-aprile all’interno dell’area archeologica e, pertanto, le indagini si sono necessariamente ridotte ad interventi puntuali svolti da un piccolo gruppo di ricerca.

Tra i mesi di giugno e luglio il gruppo di ricerca ha impiantato una rete topografica georeferenziata all’interno dell’area archeologica. L’operazione è stata supportata dalla collaborazione instaurata con Sokkia, azienda leader nella produzione di strumenti topografici ad alta precisione. Tale impianto ha permesso di: geolocalizzare quote e punti che costituiranno la base per futuri interventi di rilievo; recuperare alcuni chiodi geodetici e punti di stazionamento già esistenti, che potranno essere integrati nell’eventualità di un recupero dei dati della vecchia maglia topografica; misurare e geolocalizzare alcune delle strutture archeologiche della domus e delle terme, in funzione di misurazioni di precisione per lo studio della topografia dell’abitato.

Nel mese di luglio le attività di pulizia della fascia settentrionale delle mura (a ovest dell’accesso all’area archeologica) hanno permesso di intervenire su un breve tratto delle mura sannitiche individuate negli interventi che coinvolsero il tratto nordest delle fortificazioni della città negli anni 70 del secolo scorso. Si è effettuata un’operazione di rilievo fotogrammetrico da drone che ha permesso il riposizionamento esatto delle strutture all’interno della cartografia digitale del GIS. Il rilievo ha consentito anche la schedatura delle evidenze e lo sviluppo di una serie di osservazioni, che arricchiscono in parte il quadro di conoscenze della fortificazione sannitica, come il rinvenimento, apparentemente inedito, di un marchio di cava, ossia di un digamma rovesciato individuato nel blocco di maggiori dimensioni.

Nel mese di luglio, inoltre, grazie al supporto dell’IMAA-CNR di Tito Scalo (Pz), si è provveduto ad effettuare delle prospezioni geofisiche all’interno dell’area archeologica. Si è scelto di intervenire con una prospezione geomagnetica che coprisse una cospicua parte del settore ad Ovest della domus in direzione delle terme, per una superficie totale di 5000mq. L’obiettivo era quello di verificare eventuali estensioni della viabilità antica, ma soprattutto di valutare il portato delle prospezioni sulle superfici a noccioleto tipiche del pianoro dove sorge Abellinum.

Le attività correlate all’analisi e valorizzazione del patrimonio vegetale e ambientale, iniziate nel mese di settembre 2019 e proseguite nel 2020, sono state essenzialmente riconducibili ai seguenti aspetti: individuazione degli obiettivi e elaborazione della metodologia di campionamento; esecuzione della campagna di raccolta dati botanici; analisi dei dati.

La raccolta dei dati floristico-vegetazionali ha portato all’individuazione di una ricca flora, nonostante l’uso del suolo nell’area in analisi sia piuttosto omogeneo e riconducibile principalmente a dei noccioleti, molti dei quali ancora gestiti e produttivi. Il numero delle specie vegetali rilevato ammonta a 162 entità.

L’analisi dei dati floristici e vegetazionali dell’area di Abellinum consentirà prima di tutto di identificare quegli elementi vegetali già presenti in prossimità dei reperti archeologici che risultano potenzialmente dannosi per le infrastrutture ed anche l’individuazione di soluzioni per la loro eliminazione e/o attenuazione. Le acquisizioni botaniche relative all’area, inoltre, rappresenteranno degli elementi indispensabili per la progettazione del futuro Parco Archeologico e di un corretto arredo verde, costituito da specie adatte sia alla sua fruizione da parte dei visitatori che alla conservazione e valorizzazione delle opere di interesse archeologico.

Attività di valorizzazione e promozione del parco e del patrimonio archeologico di Atripalda sono state svolte, nonostante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 abbia sensibilmente ridotto le occasioni di incontro e di relazione. Nel mese di Luglio si è tenuta una conferenza presso la Sala Municipale del Comune di Atripalda, occasione che ha permesso la presentazione dei risultati del primo anno di indagini, condotte dall’Università di Salerno (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, Dipartimento di Farmacia e Dipartimento di Ingegneria Civile) in collaborazione con il Comune e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Ulteriori incontri finalizzati alla comunicazione e alla divulgazione sono stati: la partecipazione alla XXXIV edizione di Futuro Remoto (manifestazione europea di divulgazione scientifica rivolta agli studenti di ogni ordine e grado, 20-29 novembre 2020), evento promosso da Città della Scienza di Napoli, dove è stata esaltata la complessità delle tematiche affrontate durante la ricerca e ne ha sottolineato la convergenza verso un comune obiettivo, la valorizzazione del parco come indispensabile tassello per l’ecosostenibilità della città; il webinar “Il verde e la rigenerazione urbana”, organizzato dal Corso di Agraria “Gestione e valorizzazione delle risorse agrarie e delle aree protette” dell’Università di Salerno e l’Ordine degli Agronomi di Salerno (30 novembre 2020).

interventi regolati da Convenzione tra il DiSPaC/UNISA, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino e il Comune di Atripalda, n. prot. Comune di Atripalda (AV) 0006909 del 04/03/2019

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
SoggettoMinistero per i Beni e le Attività Culturali
Direttore ScientificoProf. Alfonso Santoriello
Responsabile/Coordinatore dell'attivitàProf. Alfonso Santoriello
PartnerConvenzione con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino e il Comune di Atripalda; IMAA-CNR di Tito Scalo (PZ); DICiv, Università degli Studi di Salerno; DIFARMA, Università degli Studi di Salerno; GeoGisLab dell’Università del Molise; Dipartimento di Scienze e Tecnologie (Università del Sannio).
Periodo di scavo1 Maggio 2021 - 31 Dicembre 2021